Codice etico

AITRA
Associazione Italiana Trasparenza e Anticorruzione

ART. 1 – MISSION

L’AITRA è un´Associazione senza fini di lucro che riunisce dipendenti pubblici e privati, professionisti, uomini e donne d´azienda, che vivono in prima persona le responsabilità e le esperienze connesse al ruolo di Responsabile della Prevenzione della Corruzione (di seguito “RPC”) e/o di Responsabile della Trasparenza (di seguito “RT”) in base alla vigente normativa anticorruzione (Legge 190/2012 e s.m.i e normative collegate), o che coadiuvano i suddetti soggetti nell’ambito della propria attività.
I soci dell´AITRA operano nella Pubblica Amministrazione e in numerose società ed enti di diritto privato, controllati e/o partecipati dalle pubbliche amministrazioni e dagli enti pubblici economici, operanti in tutte le aree maggiormente interessate dall´applicazione della normativa anticorruzione e trasparenza.
L´Associazione studia l´applicazione “sul campo” della normativa anticorruzione e trasparenza, valutando cosa implichi, in termini pratici, adottare e mettere in opera i presidi a garanzia del sistema di prevenzione della corruzione e come debbano, e possano, concretamente agire un RPC e/o un RT per assolvere efficacemente alle proprie responsabilità e i propri doveri, senza ostacolare lo svolgimento dell’attività amministrativa e d’impresa.
In tale contesto l’AITRA si propone, dunque, di rappresentare un osservatorio privilegiato per la discussione e l´approfondimento delle tematiche relative all´applicazione della normativa anticorruzione e trasparenza, con particolare riguardo all´attività dei RPC e dei RT, mediante il confronto e lo scambio di informazioni tra i soci che operano in tutte le aree maggiormente interessate dall´applicazione della normativa stessa (legale, compliance, internal audit, ecc.).

L’Associazione:

  • promuove la ricerca e la diffusione delle conoscenze in materia di prevenzione della corruzione anche attraverso studi comparativi con sistemi adottati all’estero;
  • promuove la valorizzazione della figura e del ruolo del RPC e del RT nell’ambito delle Pubbliche Amministrazione e di tutti gli enti pubblici e delle società soggetti alla normativa in materia di anticorruzione e di trasparenza, nonché la disciplina della relativa attività, secondo i principi stabiliti dalle normative nazionali e della Unione Europea, nonché da quelli previsti dal presente Codice Etico;
  • compie studi ed approfondimenti e sviluppa soluzioni condivise ai problemi applicativi posti dalla normativa in materia anticorruzione e, in particolare, ai problemi connessi all´operatività dei RPC e RT; eventualmente anche mediante l´elaborazione di “standard” e “best practice”

L’AITRA si propone, dunque, come interlocutore qualificato ad ogni livello istituzionale ed associativo per un confronto sulle tematiche relative alla normativa in materia di prevenzione della corruzione ed alla sua applicazione, interpretazione ed evoluzione, promuovendo e favorendo la formazione e l’aggiornamento professionale dei Soci.

ART. 2 – FINALITÀ DEL CODICE ETICO
Il Codice Etico ha lo scopo di definire e promuovere i principi e le regole di condotta da rispettare nei confronti dell’impresa/ente di appartenenza, nei rapporti tra i Soci e con i terzi in genere, in particolare con le Aziende ed Enti nel cui ambito i soci svolgono le proprie attività.
L’adesione all’AITRA implica l’integrale accettazione del Codice Etico e dei principi ivi contenuti cui si devono uniformare tutti coloro che entrano in contatto, a qualsiasi titolo, con l’AITRA.
Considerata la qualità soggettiva dei Soci, appare imprescindibile una codificazione di regole di condotta applicabili sia in ambito professionale che associativo.

ART. 3 – PRINCIPI ETICI DI RIFERIMENTO
I Soci sono tenuti a mantenere una condotta civile e morale irreprensibile e ad astenersi da comportamenti che possano compromettere la loro reputazione e la dignità del ruolo di RPC o RT, dell’Associazione e degli altri Soci.
L’AITRA si ispira ai valori sotto indicati, che ritiene fondamentali per l’affermazione della propria missione e per favorire il buon funzionamento, l’affidabilità e la reputazione dell’Associazione. I rapporti e i comportamenti dei destinatari del Codice Etico devono, pertanto, essere improntati ai seguenti principi, applicabili sia in ambito professionale che associativo:
Integrità, onestà, equità
Nello svolgimento della propria attività lavorativa e nello svolgimento delle attività connesse alla vita associativa i soci si impegnano ad operare in base a criteri di correttezza, integrità, onestà, collaborazione, equità, lealtà e reciproco rispetto.
Legalità
I Soci agiscono nel rispetto della legislazione e degli ordinamenti giuridici vigenti, oltre che del presente Codice etico e delle regole deontologiche e di condotta che disciplinano la loro attività lavorativa e quelle vigenti nell’ambito dell’Ente, Azienda o ordinamento professionale di appartenenza degli stessi.
Indipendenza ed autonomia
I soci, sia in ambito professionale che associativo, operano in piena indipendenza intellettuale, liberi da influenze derivanti da interessi personali o da pressioni indebite. I soci evitano di partecipare ad attività, di avere relazioni o di tenere comportamenti che possano incidere sulla propria obiettività ed autonomia di pensiero.
Obiettività
Nel raccogliere, valutare e comunicare le informazioni attinenti l’attività, i soci si attengono ai più elevati livelli di obiettività ed onestà intellettuale.
Conflitto di interessi
I soci, sia in ambito professionale che associativo, evitano accuratamente ogni profilo di conflitto di interessi, anche solo potenziale, dando pronta informazione ai soggetti componenti qualora sia impossibile evitare situazioni idonee a integrare gli estremi del conflitto di interessi anche solo potenziale.
Efficacia, competenza, efficienza
I soci operano con efficacia ed efficienza, utilizzando il bagaglio più appropriato di conoscenze, competenze ed esperienze.
Trasparenza
I soci operano in modo chiaro e trasparente sia in ambito professionale che associativo.
Riservatezza
I Soci assicurano il più scrupoloso rispetto della riservatezza delle informazioni e dei dati personali oggetto di trattamento e la protezione delle informazioni acquisite in relazione all’attività lavorativa prestata; le informazioni ottenute non devono essere usate per interessi propri al fine di trarne indebito profitto o secondo modalità contrarie alla legge o in modo da recare danno agli obiettivi dell’Associazione.
Il dovere di segretezza permane anche dopo la cessazione del rapporto di lavoro e del vincolo associativo, tranne quando la legge disponga diversamente, quando l’informazione divenga di pubblico dominio o quando l’interessato vi abbia espressamente rinunciato.

ART. 4 – TUTELA DELL’ASSOCIAZIONE
Sia in ambito professionale che associativo i Soci non devono commettere azioni capaci di danneggiare o compromettere i profili valoriali e d’immagine che caratterizzano l’Associazione e il suo buon nome, né la sua progettualità, ossia le attività che pone in essere per raggiungere i propri scopi.
I Soci sono inoltre obbligati a comunicare al Consiglio Direttivo eventuali condanne penali per i reati contro la pubblica amministrazione, previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale, di cui siano destinatari successivamente all’ammissione all’Associazione.

ART. 5 – APPROVAZIONE DEL CODICE ETICO
Il Codice Etico è approvato dall’Assemblea dell’Associazione,su proposta del Consiglio Direttivo.
Eventuali futuri aggiornamenti o modifiche, previo parere non vincolante del Collegio dei Probiviri, verranno sottoposti all’Assemblea a cura del Consiglio Direttivo e da questo diffusi tempestivamente a tutti i destinatari.
Il Consiglio Direttivo potrà farsi promotore di proposte di integrazione o modifica dei contenuti del Codice, anche sulla base delle segnalazioni fornite dai Soci, dal Collegio dei Probiviri o dal Comitato scientifico.

ART. 6 – VIOLAZIONE DEL CODICE ETICO
Il Consiglio Direttivo garantisce il rispetto del Codice Etico.
Ai sensi dell’art. 12 dello Statuto, il Consiglio Direttivo può deliberare la sospensione e, nei casi più gravi, l´esclusione del Socio che si sia reso responsabile di una violazione grave del presente Codice o che sia destinatario di una condanna penale di cui al precedente art. 4.
L’interpretazione del Codice Etico viene fornita dal Collegio dei Probiviri su richiesta del Consiglio Direttivo.

ART. 7 – FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
I Soci devono aggiornare con regolarità le proprie competenze in materia di trasparenza e anticorruzione, anche attraverso la formazione o la partecipazione ad iniziative culturali in tale ambito.
Fatta eccezione per il Presidente e/o per i membri del Consiglio Direttivo, i Soci possono, rappresentare l’Associazione in Convegni e/o Eventi in qualità di relatori, previa autorizzazione del Consiglio Direttivo stesso.

ART.8 – UTILIZZO DEI FONDI
L’Associazione s’impegna a perseguire un’efficace, efficiente ed oculato uso delle risorse umane e finanziarie. A tal proposito i Soci garantiscono che le risorse finanziarie saranno utilizzate secondo il criterio della buona gestione per fini conformi a quelli statutariamente indicati. La destinazione dei fondi deve essere chiaramente esplicitata e legata alla sopravvivenza dell’Associazione e alla realizzazione di specifici progetti.