Dall’osservatorio di AITRA , Associazione Italiana Trasparenza ed Anticorruzione, il presidente Giorgio Martellino parla della situazione italiana sul fronte anticorruzione anche alla luce dei fondi in arrivo con il PNRR.
Anticorruzione in Italia: che fase stiamo vivendo?
Oggi viviamo una fase particolarmente delicata ma positiva. Il tema dell’anticorruzione in Italia è stato presidiato nel settore privato dal D. Lgs. 231/2001 mentre nel settore pubblico dalla L. 190/2012 (la c.d. legge Severino), che quest’anno compie i suoi primi dieci anni di vita. Questi due sistemi, anche perché emanati in tempi diversi, sembravano non “parlarsi” troppo. Oggi, invece, si stanno progressivamente avvicinando e in maniera significativa. Una delle chiavi di volta di questo allineamento è legato ai temi della sostenibilità, ai fattori ESG che ormai sono prepotentemente entrati nelle scelte strategiche di ogni azienda e che, in ogni caso, non si possono più ignorare.
A livello di società quotate, in primis, ma ormai in tutte le organizzazioni, mettere in piedi un sistema di anticorruzione al di là della 231, che è comunque un sistema volontario, sta diventando un must come leva di cambiamento, come leva di stabilità sul mercato. Si è intuito, infatti, che investendo sul rispetto di certi principi l’azienda stessa ne ricava una maggiore valorizzazione sul mercato, sia in termini economici, ma chiaramente in termini di apprezzamento dei cosiddetti stakeholder.
Ci sono altri elementi che possono confermare questo allineamento?
Soddisfare determinati criteri per partecipare a gare di appalto pubblico è l’altro fattore trait d’union tra le due discipline. Le stazioni di appalto pubblico che adottano un piano di anticorruzione tenderanno – secondo il proprio modello – a voler estendere determinate regole anche ai fornitori: pensiamo al whistleblowing o ai rating di legalità.
I principi che vengono approvati a livello delle pubbliche amministrazioni si riverberano a valle sui fornitori, che non potranno fare a meno di adeguarsi per partecipare alla gara. Una ulteriore conferma viene poi indirettamente dai nostri associati di realtà private che, sempre più spesso, oltre ad essere compliance officer presidiano anche i temi anticorruzione.
Anticorruzione e PNRR: quale rapporto?
Nel PNRR ci sono vari punti che sottolineano la necessità, ai fini dell’erogazione dei fondi, di dimostrare di essere compliance con la normativa anticorruzione o antiriciclaggio per citarne due che ci toccano più da vicino come associazione. I primi piani stanno arrivando, ma è un’attività ancora in fieri che stiamo monitorando.
Sono tre i principi che vengono evidenziati nel PNRR come fondamentali per poter coniugare Piano di Resilienza e anticorruzione…